Yapa è il nostro autista. Tutte le mattine, puntuale, alle otto è sotto casa per portarci al lavoro. Più volte gli ho detto di prendersela comoda: per arrivare da noi si fà una trentina di km in motorino ed immagino la sua sveglia suoni alle sei, sei e trenta al massimo. Ma sembra non sentirci da quell'orecchio e continua ad arrivare alla sua solita ora, contento lui...
Parcheggia il motorino, sale in casa e aspetta pazientemente che finiamo di fare colazione, nel frattempo si ipnotizza con un pò di wrestling americano in tv.
Parcheggia il motorino, sale in casa e aspetta pazientemente che finiamo di fare colazione, nel frattempo si ipnotizza con un pò di wrestling americano in tv.
E' piuttosto giovane, credo sui 28 anni, si è sposato da poco con una ragazza graziosa, ho visto le (la) foto del suo matrimonio e non ha il pollice della mano sinistra, un brutto ricordo di un precedente lavoro. Purtroppo non parla una parola di inglese, quindi le comunicazioni fra di noi sono difficoltose ma il più delle volte riusciamo a capirci. E' bene comunque non avventurarsi in discorsi troppo complicati.
E' in gamba e leale, raramente mi sono trovato nella situazione di doverlo riprendere e se la domenica ho bisogno di lui non si tira mai indietro. Ovviamente lo ricompenso per il giorno lavorativo extra e penso che lo faccia soprattutto per questo, ma almeno non lo dà a vedere.
Mi ha mostrato la sua busta paga di marzo: 3770 rupie nette, considerate circa 64 rupie per un euro al cambio attuale. Sicuramente al di sopra della soglia di povertà stabilita dal governo indiano: 1,25 dollari al giorno. Ma comunque un pò pochino...
c.
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