Non potevo non scrivere della palestra di Pudu. L'unica fonte di svago indiana, se escludiamo le cene fuori, qualche rarissimo concertino e la piscina.
Visto che mi è sempre piaciuto praticare sport e più in generale tenermi in forma, appena arrivato in India ho cercato qualcosa da fare. Sapevo già che con il nuovo lavoro mi potevo scordare il calcetto della Tod's del giovedì in pausa pranzo, mitico. Non immaginavo però che la situazione fosse così tragica: le alternative erano badminton (?!?), pallavolo (già meglio) e cricket (?!?). Ho chiesto un pò in giro e ho scoperto che tutti i giovedì alle sei al Liceo Francese si trovano per delle partite di volley. Peccato che con il lavoro finisco, quando và di lusso, alle sei e mezza ed impiego altri trenta minuti a tornare in centro. Quindi nisba.
Ho allora cercato di trovare qualche palestra, più flessibile con gli orari. Il mio ex collega me ne aveva consigliata una all'interno dell'Hotel Annamalai. Vado a dare un'occhiata e diciamo benino per gli standard indiani: una quindicina di minuti di tuk tuk per arrivarci e un ambiente non proprio pulito e luminoso. Però quaggiù o mangi stà minestra o salti dalla finestra.
Un paio di giorni dopo, però, gironzolando per le vie del centro alzò gli occhi e al secondo piano del palazzo dove c'è PizzaHut leggo Uptown Fitness Studio. Nome importante, salgo le scale e trovo un appartamento adibito a palestra. Al primo impatto già traspariva una pulizia ossessiva. Entrando nella sala pesi i macchinari erano pochi ma sufficenti e l'unico bagno doccia decente.
La retta era di 2500 rps (36 euro) al mese, piuttosto altina anche per noi, ma almeno garantiva una certa esclusività alla struttura. In verità fin troppa tanto che ora l'hanno abbassata a 1500 rps. Non voglio passare per elitario, ma allenarsi in 40 mq in più di 5 persone per volta inizia ad essere difficoltoso. In più l'Uptown Fitness Studio si trova a 5 minuti a piedi da casa mia, quindi la scelta fra questo e la palestra dell'Annamalai è stata scontata.
Fatto il primo abbonamento inizio a frequentarla in maniera assidua e compatibilmente con i miei impegni di lavoro riesco ad andarci tre volte a settimana. Come istruttore fino ad un paio di mesi fà c'era Pedro: un tipo di circa 40 anni, franco-brasiliano, disponibile ed eclettico, suonava anche il basso in un gruppo reggae locale. Si trovava a Pondy per via della moglie che lavorava al consolato francese. Ora la moglie è stata trasferita e lui se n'è andato con lei. Adesso abbiamo un certo Murugam come istruttore: un tipetto indiano che parla con un filo di voce, bravo e preparato.
Nonostante non mi dispiaccia andare in palestra il mio sogno di organizzare una partita di calcetto settimanale quaggiù rimane. Gli italiani ci sarebbero, anche tanti francesi, ma nessuno sembra interessato a giocare...l'unico che condivide la mia stessa passione è Francis ma, quando è in India, stà a Chennai e comunque anche in due saremmo ancora pochini.
Un bel derby calcistico Italia-Francia a Puducherry avrebbe tutto un altro fascino...magari ci scappa pure la capocciata.
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