sabato 14 novembre 2009

Il Cielo d'Islanda


Ho conosciuto il mio primo Islandese, in India...chi se lo sarebbe mai immaginato?

Grande e grosso sulla sessantina, trascorre i mesi invernali quaggiù unendo l'utile al dilettevole: scappa dalle temperature polari della sua isola e controlla i suoi business. Ha diverse fabbriche, sparse fra India e Sud-Est Asiatico, che producono ami per canne da pesca. Come tutti i nordeuropei parla un fluente inglese quindi è stato piuttosto semplice comunicare, nonostante l'accento molto marcato.
Oramai sono dieci anni che bazzica da queste parti, venne per la prima volta nel '99 e chiacchierando mi è sembrato entusiasta del proprio stile di vita. D'altronde l'invernata su nel Nord non deve essere proprio piacevolissima...già in Italia è pesante, mi posso immaginare dalle loro parti. Raccontava che per quasi quattro mesi non vedono mai la luce del sole: da novembre fino alla fine di Febbraio. Saranno anche abituati, loro, ma io non riuscirei...
In compenso la primavera islandese è una meraviglia, cito le sue parole:"...vegetazione e fiori crescono rigogliosi nell'arco di una nottata ed addirittura si possono vedere piante germogliare ad occhio nudo...". Lasciamo il beneficio del dubbio, eheheh.

E' interessato alle filosofie orientali: in uno dei nostri incontri ha a lungo discusso con una mia amica portoghese, anche lei appassionata di queste cose, scambiandosi reciproci punti di vista ed esperienze personali.

Per quanto riguarda il suo nome non posso essere d'aiuto: ci siamo presentati con la classica stretta di mano poi mi ha detto come si chiama. Non ho capito nulla, me lo ha ribadito ed idem con patate: farglielo ripetere per la terza volta mi sembrava scortese. Comunque questa cosa succede anche con tutti gli indiani che mi capita di conoscere: si presentano, li guardo basito, mi ripetono il nome e faccio finta di aver capito. Più semplice per tutti.

Comunque...PremKumarAshis: che razza di nome é?

c.


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