mercoledì 22 aprile 2009

Yapa


Yapa è il nostro autista. Tutte le mattine, puntuale, alle otto è sotto casa per portarci al lavoro. Più volte gli ho detto di prendersela comoda: per arrivare da noi si fà una trentina di km in motorino ed immagino la sua sveglia suoni alle sei, sei e trenta al massimo. Ma sembra non sentirci da quell'orecchio e continua ad arrivare alla sua solita ora, contento lui...
Parcheggia il motorino, sale in casa e aspetta pazientemente che finiamo di fare colazione, nel frattempo si ipnotizza con un pò di wrestling americano in tv.

E' piuttosto giovane, credo sui 28 anni, si è sposato da poco con una ragazza graziosa, ho visto le (la) foto del suo matrimonio e non ha il pollice della mano sinistra, un brutto ricordo di un precedente lavoro. Purtroppo non parla una parola di inglese, quindi le comunicazioni fra di noi sono difficoltose ma il più delle volte riusciamo a capirci. E' bene comunque non avventurarsi in discorsi troppo complicati.

E' in gamba e leale, raramente mi sono trovato nella situazione di doverlo riprendere e se la domenica ho bisogno di lui non si tira mai indietro. Ovviamente lo ricompenso per il giorno lavorativo extra e penso che lo faccia soprattutto per questo, ma almeno non lo dà a vedere.


Mi ha mostrato la sua busta paga di marzo: 3770 rupie nette, considerate circa 64 rupie per un euro al cambio attuale. Sicuramente al di sopra della soglia di povertà stabilita dal governo indiano: 1,25 dollari al giorno. Ma comunque un pò pochino...


c.

lunedì 13 aprile 2009

Pasqua a Mamallapuram



Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi...e dove vuoi, aggiungo io. Quest'anno, per motivi di lavoro, l'ho trascorsa in India.

Visto che Pasquetta quaggiù è un giorno lavorativo come un'altro abbiamo deciso di anticipare la classica gita fuori porta alla domenica. Siamo partiti, con Riccardo e il mio autista Yapa, di buon ora direzione Mamallapuram: un centro turistico fra Chennai e Pondy distante circa una novantina di km. Nonostante la relativa vicinanza abbiamo impiegato più di due ore: le strade sono quelle che sono e la nostra tata sopra gli 80km/h inizia a far fatica.
Riccardo è una new entry: giovane di belle speranze, laureando alla Bocconi di Milano, sbarcato nel subcontinente per uno stage di tre mesi alla Hi-design: azienda di pelletteria piuttosto prestigiosa da queste parti.

A Mama ci attendevano Davide e Debora, week end lungo e già da due giorni spalmati sui lettini del Grt Temple Bay Beach Resort. Ospiti loro, abbiamo trascorso la mattinata nell'albergo: bagno in piscina un pò di relax e pranzo a buffet (indiano). Le olive ascolane, i cappelletti in brodo e l'agnello che i miei si stavano gustando in Italia erano tutta un'altra cosa, ma non facciamo i soliti italioti che si lamentano di tutto...uhm, anzi facciamolo: viva l'Italia e il suo meraviglioso cibo.

Mattinata dedicata all'abbronzatura, pomeriggio dedicato alla cultura. Avevo sentito parlare bene di questa località ed anche la mia lonely planet sembrava non aver dubbi. In effetti è stata una piacevole sorpresa. Tre le attrazioni principali: un tempio a due passi dal mare, una serie di rhatas (carri) in pietra costruiti da cinque Re fratelli e delle cave da dove sono stati ricavati altri tempi, pieni di sculture rupestri. C'è anche una roccia perfettamente rotonda che si tiene in bilico non si sà bene perchè. Mamallapuram è anche famosa per i suoi artigiani che scolpiscono la roccia: in giro infatti è pieno di botteghe che vendono riproduzioni in pietra di Ganesh o Shiva o qualche altro dio.

Tutto sommato una giornata piacevole, nonostante il caldo e l'umidità rendessero difficile la visita.

Domani (14 aprile) è il Capodanno Tamil...Pasqua e Capodanno insieme, un affarone...


C.